Cuore asincrono

 

L’espressione aritmia cardiaca designa un battito del cuore troppo veloce, eccessivamente lento o irregolare. Si tratta di un disturbo che può insorgere a qualsiasi età e senza alcun motivo apparente. Le cause possono risiedere, oltre che in un’affezione del metabolismo ormonale, nel consumo di alcol, sostanze stupefacenti o caffeina oppure nell’assunzione di determinati farmaci. Il rischio aumenta con l’avanzare degli anni ed è aggravato dalla concomitanza di malattie dell’apparato cardio-vascolare quali ipertensione, infarto o altre cardiopatie.

Il trattamento varia in funzione della diagnosi formulata. In presenza di bradicardia si può procedere all’installazione di un pacemaker (stimolatore cardiaco) o di un defibrillatore impiantabile, a seconda della gravità della patologia. Se il ritmo cardiaco rallenta pericolosamente, questi dispositivi generano dei leggeri impulsi elettrici o delle vere e proprie scariche elettriche, che fanno ripartire il cuore. Se invece il cuore batte in modo troppo veloce o irregolare si può prescrivere una terapia farmacologica. Alcuni tipi di aritmia possono essere curati con un intervento moderatamente invasivo che distrugge selettivamente con il calore i tessuti cardiaci responsabili del disturbo, la cosiddetta ablazione transcatetere o cardiaca. Un’altra alternativa è la cardioversione, una procedura solitamente

pianificata per ristabilire il ritmo cardiaco normale che si basa pure sulla stimolazione elettrica o la somministrazione di farmaci.