Gravidanza: cosa rimborsa l'assicurazione malattie?
Fiocco rosa o azzurro in arrivo? Congratulazioni! Avete davanti a voi, soprattutto se diventate genitori per la prima volta, un periodo carico di emozioni, in cui gioia e felicità vanno mano nella mano con dubbi e preoccupazioni.
Breve e facile
Con un’assicurazione complementare, la cassa malati paga anche altri esami.
La CONCORDIA vi consiglia nella scelta dell’assicurazione.
In questo contributo vi informiamo sulle prestazioni offerte dall’assicurazione malattie durante la gravidanza. Scoprirete quali esami di controllo sono rimborsati e in che misura dovete partecipare ai costi.
In Svizzera esistono due tipi di assicurazione sanitaria: l’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie (AOMS), comunemente nota come assicurazione di base, che è obbligatoria per tutte le persone che vivono in Svizzera; e le assicurazioni complementari, la cui sottoscrizione è facoltativa.
La legge federale sull'assicurazione malattie (LAMal), a cui tutti gli assicuratori devono attenersi, stabilisce quali prestazioni sono coperte dall’assicurazione di base, che pertanto sono identiche presso tutte le compagnie assicurative.
Le assicurazioni complementari invece non sono disciplinate dalla LAMal, bensì dalla legge sul contratto d'assicurazione (LCA). Le prestazioni proposte dalle assicurazioni complementari variano pertanto da un assicuratore malattie all’altro e sono specificate nelle rispettive Condizioni complementari d’assicurazione (CCA).
Esami di controllo durante la gravidanza
In una gravidanza con un decorso «normale», l’assicurazione di base rimborsa i costi di sette esami di ruotine condotti da un medico o da una levatrice.
Di norma la prima visita di controllo si svolge tra la sesta e la nona settimana di gravidanza. Nel quadro di questa visita il medico prescrive gli esami di laboratorio necessari, ad esempio il test beta HCG, detto anche ormone della gravidanza.
In questa fase precoce un’ecografia consente di valutare eventuali emorragie nonché di controllare la posizione della placenta nell’utero. Dalla sesta settimana circa di gestazione è possibile verificare (e vedere) il battito del bambino.
Gravidanza: quante ecografie sono pagate dall’assicurazione di base?
Se la gravidanza si svolge senza complicanze, le disposizioni legali prevedono due ecografie, di solito eseguite rispettivamente tra la dodicesima e la quattordicesima settimana e tra la ventesima e la ventitreesima settimana di gestazione.
L’assicurazione di base pertanto copre i costi di due ecografie. Se lo ritiene necessario il medico può prescrivere ulteriori ecografie oppure stabilire che si tratta di una «gravidanza a rischio». In questo caso l’assicurazione di base rimborsa i costi delle ecografie supplementari.
Anche un’assicurazione complementare può farsi carico di ecografia aggiuntive, ad esempio NATURA (90 % dei costi).
Gravidanza: diagnosi prenatale di trisomie
All’inizio della gravidanza il medico illustra alla gestante le possibilità di screening prenatale disponibili per il riconoscimento di trisomie. Le trisomie 21, 18 e 13 sono delle anomalie numeriche dei cromosomi, ovvero le strutture filamentose all’interno delle cellule che contengono il nostro patrimonio genetico.
Solitamente ogni cellula contiene 23 coppie di cromosomi. Nel caso della trisomia 21, nota anche come «Sindrome di Down», anziché una coppia sono presenti tre cromosomi 21; nella «Sindrome di Edward», o trisomia 18, l’anomalia interessa il cromosoma 18, nella «Sindrome di Patau», o trisomia 13, il cromosoma 13.
Lo screening prenatale per trisomia comprende:
- Il test del primo trimestre
- Il test prenatale non invasivo NIPT (non invasivo significa che non comporta un prelievo di tessuti all’interno del corpo)
Se in base agli screening emerge un sospetto di trisomia, i futuri genitori e il medico valutano se effettuare degli esami diagnostici invasivi come l’amniocentesi (prelievo di un campione di liquido amniotico) o la villocentesi (analisi di un campione di placenta).
Per i genitori che lo desiderano, l’assicurazione di base assume i costi del test del primo trimestre. Se da questo test emerge un rischio elevato di trisomia, sono coperti anche i costi del test prenatale non invasivo (NIPT) e, se necessario, dei test invasivi come l’amniocentesi o la villocentesi. L’assicurazione di base si fa carico anche dei costi di eventuali test invasivi per il riconoscimento di malattie genetiche.
Gravidanza, parto e partecipazione ai costi
Le prestazioni di maternità come
- visite di controllo durante la gravidanza ed ecografie,
- parto e prestazioni ostetriche,
- preparazione al parto,
- consulenza per l’allattamento
sono esenti dalla partecipazione ai costi. Su di esse quindi non gravano né franchigia né aliquota. Inoltre, dalla tredicesima settimana di gravidanza fino a otto settimane dopo il parto le donne accedono alle prestazioni generali e alle cure in caso di malattia senza pagare una partecipazione ai costi. Sono esonerate dal pagamento anche nel caso in cui la malattia non sia in relazione con la gravidanza, ad esempio se si ammalano di influenza.
Aspetti assicurativi dell’aborto
Secondo le statistiche il 15-20 % delle gravidanze termina con un aborto spontaneo tra la quinta e la decima settimana di gestazione. Per la donna interessata si tratta di un evento emotivamente difficile da elaborare e doloroso. Con questo contributo vogliamo chiarire gli aspetti assicurativi.
Come sono regolate la franchigia e l’aliquota? In caso di aborto prima della tredicesima settimana di gravidanza, le prestazioni correlate non sono esonerate dal pagamento della partecipazione ai costi. L'obbligo di partecipare ai costi concerne anche un eventuale raschiamento a posteriori (detto anche curettage).
In caso l’aborto si verifichi dopo la tredicesima settimana di gestazione, le prestazioni sono esentate dalla partecipazione ai costi. Le donne non devono pagare in questo caso né franchigia né aliquota. Tuttavia eventuali controlli successivi o cure dovute a complicanze sono soggetti a franchigia e aliquota, in quanto non coperti come maternità.
Gli aborti o le nascite di feti morti dopo la ventitreesima settimana di gravidanza sono considerati, secondo la legge, alla stregua di un parto e pertanto sono esonerati dalla partecipazioni ai costi. L’esonero include eventuali controlli successivi o trattamenti in seguito a complicanze fino a otto settimane dopo l’aborto o la nascita del feto morto.
Assicurazioni complementari: meglio pensarci durante la pianificazione familiare
Le assicurazioni complementari offrono prestazioni specifiche in caso di maternità e per le famiglie. Consigliamo vivamente ai futuri genitori di riflettere per tempo su quali prestazioni desiderano per la propria nuova famiglia. Buono a sapersi: la maggior parte delle assicurazioni complementari prevedono un periodo di carenza. Ciò significa che le persone assicurate possono beneficiare delle prestazioni offerte solo dopo una scadenza stabilita.
Nel nostro articolo «Pianificazione familiare: quali assicurazioni complementari rappresentano una soluzione adeguata?» trovate informazioni dettagliate sulle diverse soluzioni assicurative per gestanti e nascituri.
Breve ricapitolazione delle prestazioni durante la gravidanza
L’assicurazione di base rimborsa i seguenti esami di controllo durante la gravidanza, stabiliti per legge:
- Sette visite di controllo
- Due ecografie
- Il test del primo trimestre nel quadro dello screening prenatale
- In caso di rischio, il test prenatale non invasivo (NIPT) e test invasivi come l’amniocentesi o la villocentesi
Le gestanti sono esonerate dalla partecipazione ai costi e non pagano quindi né franchigia né aliquota sulle seguenti prestazioni di maternità:
- Visite di controllo durante la gravidanza ed ecografie
- Parto e prestazioni ostetriche
- Preparazione al parto
- Consulenza per l’allattamento
Eventuali complicanze, ad esempio emorragie, edemi, ipertensione, sono considerate fino alla tredicesima settimana di gestazione alla stregua di malattie e sono pertanto soggette alla partecipazione ai costi.
A partire dalla tredicesima settimana e fino a otto settimane dopo il parto le gestanti sono esonerate dalla partecipazione ai costi in caso di malattia, anche se la malattia non è correlata alla gravidanza. Sono coperte prestazioni generali e cure in caso di malattia.