Neuroriabilitazione – Cosa accade dopo un ictus?

Neuroriabilitazione – Cosa accade dopo un ictus?

Gravi vertigini, paralisi, stordimento o incoscienza. Tutti i sintomi dell’ictus. Il cervello non riceve abbastanza ossigeno a causa dell’occlusione di un vaso sanguigno e improvvisamente inizia una corsa contro il tempo. 16'000 persone in Svizzera sono colpite ogni anno da ictus. Con un intervento repentino e una buona riabilitazione, circa la metà delle persone colpite guarisce completamente. Ma cosa succede esattamente nella neuroriabilitazione? Scoprite di più nel nostro blog.

In caso di apoplessia, meglio conosciuta come ictus, è una corsa contro il tempo. Nel giro di pochi minuti, alcuni vasi sanguigni subiscono un’ostruzione nel cervello e alcune parti non ricevono più ossigeno a sufficienza. Subito dopo, le cellule nervose colpite iniziano a morire. A seconda dell’area cerebrale colpita, si verificano diversi deficit neurologici, come improvvisi sintomi di paralisi, disturbi della vista o della parola o persino incoscienza.

 

Un ictus è sempre un’emergenza

Prima si chiede aiuto, migliori sono le possibilità di un recupero completo. I seguenti sintomi subitanei possono indicare l’insorgenza di un ictus cerebrale:
  • Paralisi improvvisa, disturbi della sensibilità o debolezza, per lo più solo su un lato del corpo o del volto
  • Cecità improvvisa (spesso di un solo occhio) o visione doppia
  • Anomalie del linguaggio o difficoltà di comprensione di quanto viene detto
  • Forte vertigine
  • Improvviso stato confusionale
  • Stordimento o perdita di coscienza
  • Mal di testa improvviso, insolito e intenso, segnatamente in caso di emorragia cerebrale 
  

Cosa accade in caso di ricovero per ictus?

Le terapie per le persone colpite da ictus sono avanzate e moderne. Tuttavia il ricovero repentino è fondamentale per ottenere i risultati sperati. Secondo il Prof. Patrik Michel, primario medico al centro cerebrovascolare del «CHUV» di Losanna, circa un terzo dei casi purtroppo arriva ancora troppo tardi in ospedale. Cosa accade in caso di ricovero per ictus è esposto in questo video di Swissheart.

 

Le principali cliniche di riabilitazione sono riunite nell’organizzazione SWISSREHA (SW!SS REHA – l’associazione delle cliniche più all’avanguardia per la riabilitazione in Svizzera (swiss-reha.com)). Sviluppano e attuano continuamente criteri di qualità per un’offerta di alto profilo. Ogni tre anni, ogni clinica si sottopone a un audit indipendente in loco. Le cliniche devono riferire inoltre i propri obiettivi per ogni singola/o paziente e il loro grado di raggiungimento al legislatore in modo anonimo, continuo e uniforme, in modo da consentire la paragonabilità e la trasparenza del loro lavoro. Grazie alle specializzazioni in neuroriabilitazione, esistono da tempo strutture, ad esempio, per giovani con lesioni cerebrali in seguito a infortunio o malattie del midollo spinale. Ciò significa che possono essere trattate numerose malattie neurologiche.

 

Intervista: neuroriabilitazione dopo un ictus

Il Dr. med. Markus Pöttig è primario di neurologia presso la clinica Adelheid di Unterägeri e ci spiega più da vicino la neuroriabilitazione.

Cosa s’intende esattamente per neuroriabilitazione?
Se una malattia o un infortunio causano deficit fisici o mentali, entra in gioco la riabilitazione con l’obiettivo di rimuovere al massimo questi deficit, in modo che le persone colpite possano avere di nuovo, per quanto possibile, una vita sociale. Specialmente per le persone colpite da ictus, è estremamente importante che un team di riabilitazione qualificato conduca un training secondo obiettivi chiaramente definiti al fine di consentire ai e alle pazienti di recuperare mobilità e indipendenza. Tuttavia, la riabilitazione non avviene solo in clinica ed è qui che entra in gioco la neuroriabilitazione. Ci sono poi altri fattori come le condizioni di vita, il sostegno dei parenti, le capacità proprie della persona o l’elaborazione della malattia mentale, che sono decisivi per il raggiungimento degli obiettivi fissati congiuntamente.

Con che rapidità dovrebbero iniziare le misure di riabilitazione dopo l’ictus?
Solitamente la neuroriabilitazione dopo un ictus inizia nell’ospedale per malattie acute nei primi giorni dopo l’evento. L’attesa di un parziale recupero spontaneo può ridurre l’efficacia del successivo del trattamento. Il trasferimento delle persone colpite dall’ospedale per malattie acute alle cliniche specializzate richiede una certa stabilità in termini di mobilizzazione, deglutizione e altre funzioni corporee. Le cliniche di riabilitazione sono dotate di strutture eccellenti per la diagnostica di base e il trattamento medico. Tuttavia, non possono assistere pazienti che richiedono monitoraggio o terapie intensive.

Quali deficit o disabilità fisiche e mentali soffrono le persone colpite quando entrano in clinica di riabilitazione?
I deficit fisici riguardano le facoltà motorie, cioè lo sviluppo della forza a causa di paralisi e l’alterazione della coordinazione dei movimenti. Occorre quindi imparare di nuovo operazioni quotidiane come alzarsi, camminare, mangiare, lavarsi e simili. Queste attività, normali per l’individuo sano, risentono delle facoltà cognitive compromesse in pazienti colpiti da ictus, con particolare riferimento alle funzioni mentali-intellettive come la memoria, la concentrazione, la reale percezione delle proprie capacità e dei propri deficit. Inoltre, sono colpite spesso anche le funzioni di veglia e memoria, essenziali per tutte e tutti noi, perché ci consentono di servirci in ogni occasione del nostro bagaglio di conoscenze. Occorre recuperare anche la funzionalità di una deglutizione sicura, perché una deglutizione non corretta comporta il rischio di polmonite, con conseguenze negative sull’efficacia della riabilitazione. Per quanto riguarda il linguaggio, i disturbi vanno dall’incapacità di esprimersi chiaramente all’incapacità di comprendere il discorso, di leggere e scrivere. Pertanto, le persone colpite hanno spesso grandi difficoltà ad esprimere i propri bisogni.
Soprattutto nella fase di percezione della propria disabilità, si verificano spesso conseguenze secondarie come la depressione, le quali devono essere anch’esse trattate, secondo necessità con eventuali medicamenti e psicoterapia.

Quali terapie offre la riabilitazione?
L’offerta terapeutica stazionaria comprende le seguenti aree:

  • cure neurologiche specialistiche
  • fisioterapia ed ergoterapia
  • neuropsicologia e psicoterapia
  • logopedia
  • terapia di rinforzo muscolare (riabilitazione, fisioterapia)
  • consulenza nutrizionale
  • servizi sociali

Le cure neurologiche specialistiche forniscono un’assistenza terapeutica mirata per allenare e riapprendere le abilità della vita quotidiana giorno dopo giorno. La fisioterapia e l’ergoterapia creano le basi degli schemi motori attraverso ripetizioni continue. Il personale infermieristico specializzato può poi costruire su queste basi e portare avanti la terapia.
Le capacità intellettuali e psichiche dei e delle pazienti vengono esaminate e allenate con la neuropsicologia. Il supporto psicologico si concentra principalmente sulla gestione delle mutate condizioni di vita.
La logopedia allena la capacità di parlare. Inoltre, è possibile valutare qual è il modo più sicuro per nutrire il o la paziente. In caso di problemi di deglutizione, può essere necessario cambiare l’alimentazione: di questo si occupa il personale esperto di nutrizione qualificato, che affianca il o la paziente.

Da un punto di vista scientifico, la durata e l’intensità della neuroriabilitazione sono decisive per il miglioramento funzionale dei e delle pazienti. Una frequenza delle ripetizioni alta e l’intensità degli esercizi sono tanto importanti quanto la considerazione della resistenza delle persone colpite. Particolarmente importanti sono anche le pause consapevoli. Il cervello deve essere in grado di memorizzare ciò che è stato appena appreso e per questo ha bisogno di riposo. Malattie cerebrali preesistenti come ictus o demenza pregressi, oltre a malattie cardiache e polmonari possono ostacolare questo processo.

Come si misurano i progressi nel corso della riabilitazione?
Entro la prima settimana, il team di trattamento si riunisce per discutere le osservazioni iniziali e rivedere i fattori contestuali: la situazione abitativa, l’eventuale supporto dei congiunti, le risorse e le facoltà del o della paziente, il precedente livello di autonomia e il fabbisogno di assistenza. Il team formula un obiettivo globale di riabilitazione, ad esempio «ritorno a casa con assistenza» o «possibilità di trasferimento in una struttura assistenziale». Vengono fissati inoltre alcuni obiettivi secondari necessari come condizione essenziale per uno stile di vita sicuro. Se una persona colpita da ictus vuole tornare a casa e vivere in modo autonomo, devono essere garantite procedure indipendenti: locomozione sicura e autonoma con un dispositivo ausiliario, deglutizione sicura o capacità di andare in bagno autonomamente. I e le pazienti devono aver riacquistato anche la capacità linguistica e mentale per riconoscere un’emergenza e comunicare aiuto. Sulla base di queste formulazioni di obiettivi, i team terapeutici coinvolti definiscono i requisiti da ottenere nella loro area per raggiungere i relativi scopi. In apposite riunioni settimanali, menzionano l’attuale percentuale di raggiungimento degli obiettivi e valutano il progresso raggiunto in base alle loro osservazioni. A questo scopo esiste uno strumento di misurazione standardizzato, che in base a punteggi fornisce informazioni sulle abilità attuali della persona colpita da ictus nelle rispettive aree funzionali e di vita.

Quanto dura in media un ricovero di riabilitazione dopo un ictus?
La durata del ricovero può variare molto. Nel caso di un ictus lieve, si può passare dal ricovero al trattamento ambulatoriale nel giro di 2 o 3 settimane. Nei casi più gravi con sintomi cognitivi e motori e carenti possibilità di assistenza a domicilio, i ricoveri possono durare fino a tre mesi.
La condizione fondamentale per la neuroriabilitazione stazionaria è la garanzia di assunzione dei costi da parte della cassa malati. A intervalli di due o tre settimane, viene informata in merito agli obiettivi, al grado di raggiungimento e ai progressi fatti.

Come ci si prepara alla dimissione e come vengono coinvolti i familiari?
I familiari sono inclusi nelle terapie fin dall’inizio della riabilitazione. I preparativi per la dimissione iniziano poco dopo il ricovero. Una collaborazione affiatata tra il team di trattamento, il o la paziente e i suoi congiunti è essenziale per l’efficacia del trattamento. Se il grado di raggiungimento dell’obiettivo durante la riabilitazione non è chiaro, viene valutata fin dall’inizio la possibilità di un trasferimento a una struttura assistenziale al termine del ricovero ospedaliero. La maggior parte delle persone colpite da ictus desidera, come prima opzione, tornare a casa propria dopo il ricovero. Gli ausili alla mobilità, all’alimentazione e alla cura personale sono molto importanti per raggiungere l’obiettivo della riabilitazione. Tra questi rientrano anche i cambiamenti strutturali all’interno dell’appartamento o per la sua accessibilità tramite scale e ascensore.
Per i e le pazienti in età lavorativa, è importante prendere contatto al più presto con l’AI. Ciò consente di preparare adeguatamente e tempestivamente una successiva reintegrazione nel mondo del lavoro. Infatti, il medico responsabile della riabilitazione ha il compito di fornire informazioni al datore di lavoro in modo che questi possa, nel migliore dei casi, mantenere il posto di lavoro se c’è come minimo una prospettiva di parziale capacità lavorativa in un’attività adatta. Questo dovrebbe avvenire preferibilmente in un secondo momento in collaborazione con l’AI, che affiancherà il rientro al lavoro nei limiti del possibile e fornirà anche un sostegno finanziario. Tuttavia, in virtù dell’obbligo del segreto professionale, il medico curante non può fornire al datore di lavoro nessuna informazione relativa alla malattia.

 

 Info

Ha domande sulla riabilitazione o su altri trattamenti?

Nella Bussola della salute trovate risposte alle vostre domande su salute, malattia e cure nonché informazioni e consigli utili e pratiche check-list.
 
Un secondo parere medico? Valutazione dell'ospedale? Malato cronico?
Siamo lieti di consigliarvi personalmente:  +41 22 307 28 00
Logo des Gesundheitskompasses