Un alpinista sale in cima. A partire da quando si parla di atto temerario?

Atti temerari e assicurazione malattie: una questione di buon senso

Immersione sui fondali al largo della Tailandia, paracadutismo tra le nuvole neozelandesi, downhill sulle piste di Lenzerheide... Le attività avventurose che molte persone svolgono durante il tempo libero, nel mondo delle assicurazioni possono costituire un atto temerario. Dove si situa la linea di demarcazione tra una semplice attività ricreativa e un atto temerario? Abbiamo chiesto a Crescenzo Savignano, capo reparto presso il dipartimento Controllo prestazioni della CONCORDIA, di illuminarci su questo argomento.

Signor Savignano, cosa si intende esattamente per «atto temerario»?

Si parla di atto temerario quando una persona si espone a un pericolo particolarmente grave senza prendere le precauzioni necessarie per limitare i rischi a proporzioni ragionevoli. Ad esempio praticando uno sport o durante il tempo libero.

 

A cosa dobbiamo prestare attenzione, in quanto persone assicurate, quando facciamo dello sport o cerchiamo una scarica di adrenalina durante le vacanze?

Esiste un principio generale che dovrebbe accompagnarci in tutti gli aspetti della vita: lasciamoci ispirare dal buon senso in tutto quel che facciamo. Ciò non significa obbligatoriamente trascorrere delle vacanze monotone o rinunciare a uno sport estremo. Basta adottare le giuste precauzioni e prepararsi in modo adeguato.

 

Dobbiamo comunicare al nostro assicuratore eventuali attività avventurose in programma?

No, non è necessario. Raccomandiamo tuttavia di informarsi dettagliatamente prima e, in caso di dubbi, di rivolgersi alla compagnia assicurativa. Riceviamo spesso domande riguardanti le immersioni subacquee: questo hobby è considerato «atto temerario» solo a partire da una profondità di 40 metri. Come vedete, l’atto temerario è l’eccezione, non la regola. Nel caso del bungee jumping, ad esempio, l’obbligo di firmare un’esclusione di responsabilità non implica necessariamente un atto temerario. Numerose società organizzatrici garantiscono alle e ai partecipanti una preparazione seria e accurata. A volte, inoltre, propongono la sottoscrizione di un’assicurazione destinata a coprire i rischi specifici riguardanti l’attività in questione. Nel caso dell’immersione subacquea potrebbe trattarsi di una risalita troppo veloce, che può provocare la malattia da decompressione o barotraumatismo. L’assicurazione ad hoc coprirebbe quindi i costi del trattamento in camera iperbarica.

Un subacqueo ammira una barriera corallina. A partire da quando si parla di atto temerario?

Una buona preparazione ci consente di evitare di compiere un atto temerario?

Certamente! Nel caso di un’escursione in montagna, ad esempio, occorre informarsi sulle condizioni meteorologiche, studiare accuratamente il percorso, chiedere consiglio o farsi accompagnare da una guida e disporre dell’equipaggiamento adeguato.

Uno schema a semaforo, prendendo a esempio l’immersione subacquea e l’alpinismo, indica se l’attività è sicura, se costituisce un atto temerario o, a seconda delle circostanze, addirittura una negligenza grave.

E se si verifica un imprevisto?

L’assicurazione di base copre, senza lacune, le spese di guarigione in tutta la Svizzera anche in caso di atto temerario. Le prestazioni previste per legge sono determinanti. Tuttavia non è possibile rivendicare le prestazioni aggiuntive delle assicurazioni complementari, ad esempio quelle erogate nel quadro delle assicurazioni ospedaliere.

È anche possibile che le prestazioni siano ridotte. Inoltre il rimborso offerto dall’assicurazione di base per le spese di trasporto e di salvataggio è decisamente modesto: senza un’assicurazione complementare, il tetto massimo è rapidamente raggiunto. Lo scenario cambia se l’infortunio si verifica all’estero: l’assicurazione di base si fa carico al massimo del doppio dell’importo che sarebbe stato sborsato in Svizzera. Questo contributo, a prima vista consistente, spesso però si rivela insufficiente e la linea di demarcazione tra atto temerario e no può fare la differenza. L’assicurazione di base non copre le spese di salvataggio all’estero: questi costi possono essere molto elevati e, in caso di atto temerario, non sono rimborsati o lo sono solo in parte dall’assicurazione complementare. In linea di massima, non preoccupatevi per le spese di guarigione. Per contro, le prestazioni pecuniarie come le indennità giornaliere o le prestazioni delle assicurazioni complementari possono subire importanti riduzioni.

 

Ha un’ultima raccomandazione per le nostre assicurate e i nostri assicurati?

Non abbiate timore di sperimentare una nuova disciplina sportiva o viaggiare all’estero. Gli atti temerari si verificano raramente. Se vi preparate in modo accurato, vi informate sui rischi e vi affidate al vostro buon senso, nulla vi impedirà di vivere una bella avventura!

Crescenzo Savignano è capo reparto presso il dipartimento Controllo prestazioni della CONCORDIA. Crescenzo Savignano è capo reparto presso il dipartimento Controllo prestazioni della CONCORDIA. Il suo reparto elabora le prestazioni ambulatoriali e stazionarie, verificandone la correttezza, la conformità alle leggi e l’economicità. Durante il tempo libero Crescenzo Savignano, titolare di un brevetto di pilota, coltiva la passione per il volo. In caso di domande relative all’argomento del presente contributo, scrivete all’indirizzo di posta elettronica info@concordia.ch.